Benessere organizzativo e produttività

Il Benessere organizzativo è definito come la capacità di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutti i lavoratori, a prescindere dal ruolo e dalla mansione. 

Ci sono due soggetti che scendono in campo: il singolo e il gruppo nel suo insieme. L’azienda deve, pertanto, essere in grado di rivolgere la propria attenzione sia all’individuo, come risorsa unica, che al gruppo, come entità unica. Si affianca ad una visione prettamente individuale, una visione più ampia che ha caratteristiche diverse e complesse. La sostenibilità di questi due elementi potrà garantire la profittabilità utile ad una crescita solida e duratura dell’azienda. 

Concretamente, cos’è il Benessere organizzativo delle singole risorse e del team? 

Partiamo dalla comprensione di quelli che sono i bisogni che sottendono al raggiungimento del Benessere nelle diverse accezioni. Possiamo ripercorrere i cinque gradini della piramide dei bisogni di Maslow per trovare una corrispondenza tra livello raggiunto di Benessere nelle aziende e posizione riconosciuta delle stesse nel proprio mercato di riferimento. 

Il primo livello è il Benessere fisico, legato ai bisogni fisici delle risorse: la piacevolezza dell’ambiente di lavoro, la qualità dei servizi che l’azienda mette a disposizione (bar, mensa, sala relax, punti di ristoro), la gestione dei tempi e dei ritmi di lavoro. Il bilancio vita privata-vita professionale è oggi percepito come priorità: la flessibilità di orari e di spazi dove lavorare, lo smart working e il lavoro per obiettivi sono funzionali a garantirlo. Al contrario, la carenza di questi aspetti favorisce l’insorgenza di situazioni di ansia, stress e burn out, con conseguenti fenomeni di assenteismo, quiet quitting, dimissioni. 

Il secondo livello è il bisogno di sicurezza, qui intesa come sicurezza del compenso, del posto di lavoro, la tranquillità della propria posizione, il confidare nella solidità dell’azienda, la fiducia nel management. Tale bisogno viene soddisfatto anche attraverso il coinvolgimento delle risorse nella vision e nella mission aziendale, la comunicazione degli obiettivi economici e strategici e nella condivisione costante dei risultati.  

Il terzo livello è il bisogno di appartenenza a una comunità, a un gruppo di simili. Sentirsi parte del team aziendale, percepire di non essere un numero ma una risorsa, di rappresentare un valore aggiunto per l’azienda e di dare il proprio contributo al raggiungimento dei risultati, aumentano il senso di fidelizzazione e di appartenenza. Lavorare in un clima disteso, sereno, dove le relazioni sono positive e costruttive permette alle risorse di esprimere al meglio collaborazione e produttività. 

Il quarto livello è legato al Benessere mentale. La motivazione, il riconoscimento del proprio valore umano e professionale, il piano di sviluppo e di crescita sia individuale che di team sono tutti strumenti a supporto della serenità. Alla base gli strumenti sono: la chiarezza dell’organizzazione, la fiducia bottom up e top down, l’efficacia della circolazione delle informazioni, l’ascolto e la cultura del feedback.  

L’ultimo livello, il più elevato, è quello dell’autorealizzazione. La soddisfazione legata alla possibilità di esprimere se stessi e i propri valori in maniera funzionale al raggiungimento degli obiettivi individuali e aziendali rappresenta la massima espressione della realizzazione del sé. Quando l’individuo e il team si sentono autorealizzati, il Benessere raggiunge il suo apice. Un collaboratore soddisfatto così come un team coeso sono disposti ad andare oltre per mettersi a disposizione dell’azienda e si sentono un tutt’uno con essa.

Le soluzioni sono molteplici e vanno contestualizzate, in quanto ogni realtà è diversa da un’altra, non fosse altro perché ogni risorsa è unica e ogni gruppo è unico. Solo dopo un’accurata analisi sarà possibile realizzare un piano su misura per ciascun contesto organizzativo, valido in quel momento storico e con quelle specifiche risorse. 

Il Benessere organizzativo si configura dunque come un investimento necessario e indispensabile che deve rientrare nei piani strategici e operativi, per garantire la crescita sostenibile delle risorse che operano nell’azienda e quindi dell’azienda stessa.

Laura Virtuoso


Immagine by @8photo