Caffè o tè?

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La differenza tra caffè e tè, se intesa come effetti sull’organismo o proprietà eccitanti, è in realtà un “falso” emerso solo alla fine del 1800, perché caffeina e teina sono esattamente la stessa cosa dal punto di vista chimico. Si tratta una sostanza ricca di alcaloidi naturali presenti in numerose piante, tra cui caffè, cacao, tè, cola, guaranà (guaranina), erba mate (mateina).

La caffeina è uno stimolante del sistema nervoso e viene utilizzata in ambito medico-farmacologico e in ambito alimentare per produrre alcune bevande. È una sostanza psicoattiva che produce assuefazione nell’uomo, per cui un uso prolungato implica la perdita di risposta da parte dell’organismo.

Le differenze si riscontrano in tre aspetti: nell’origine diversa, data dalla pianta da cui è estratta; nel diverso sapore al palato; nella diversa concentrazione e quantitativo di caffeina contenuta nelle diverse bevande: una tazzina di caffè contiene 80-85mg di caffeina, mentre una tazza di tè ne contiene circa 30-40 (con 3 minuti di infusione).

Quindi quello che è importante considerare nell’assunzione di bevande a base di caffeina è la quantità. Infatti, se assunta in piccole dosi rallenta il battito cardiaco, favorisce la dilatazione coronarica e la broncodilatazione, agisce sull’attività psicomotoria, favorisce l’eliminazione dei grassi, la diuresi, combatte la stitichezza, oltre ad accelerare il metabolismo e favorire un senso di sazietà. Se assunta in dosi eccessive può provocare acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo, esofagite, soprattutto se assunta a digiuno, insonnia, tachicardia e ipertensione.

Qual è quindi il quantitativo ideale di caffeina che si può assumere quotidianamente?

Secondo gli studi realizzati la quantità giornaliera per un adulto non dovrebbe superare i 300mg, quindi circa 3 tazzine di caffè o 6 di tè, considerando anche l’eventuale assunzione di cioccolata, cola, guaranà o erba mate.

È inoltre importante sapere che il tè contiene un’elevata quantità di polifenoli con eccellenti proprietà antiossidanti che intervengono, tra l’altro, nel ritmo di assorbimento della caffeina (o teina), quindi favoriscono un rallentamento e un prolungamento degli effetti di questa sostanza sull’organismo. È grazie a questa diversa rapidità di assorbimento che la teina stimola il sistema nervoso centrale, aumentando l’attività cerebrale e la concentrazione, senza eccitarlo e senza avere effetti sull’attività cardiovascolare, come accade con la caffeina.

Infine, il quantitativo complessivo di caffeina nella nostra tazza dipenderà anche da altri fattori, come la tostatura e la lavorazione, l’età delle foglie di tè, l’altitudine a cui sono state coltivate le piante ed il tempo di infusione.

Il consiglio è, come sempre, di nutrirsi consapevolmente leggendo le etichette dei prodotti che si assumono.

 “La vita è come il caffè: puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi, ma se lo vuoi far diventare dolce devi girare il cucchiaino. A stare fermi non succede niente” (Anonimo)

 Laura Virtuoso